Efficacia dei gravi illeciti professionali secondo la Corte di giustizia UE

(Corte di giustizia dell’Unione europea, sez. IV, 19 giugno 2019, causa C-41/18, Meca srl c. Comune di Napoli e Sirio srl)

Secondo la Corte di giustizia l’art. 80, co. 5, lett. c del d.lgs. n. 50/2016 è in contrasto il diritto dell’unione nella parte in cui prevede che la proposizione di un ricorso contro la determinazione di risoluzione di un precedente contratto di appalto impedisce alla stazione appaltante di valutare l’affidabilità del concorrente e, quindi, di escluderlo dalla gara.

Il ragionamento della Corte si articola essenzialmente nei seguenti passaggi:

  • l’art. 80, co. 5, lett. “c” non sarebbe idoneo a preservare l’effetto utile della causa di esclusione facoltativa prevista dall’art. 57, par. 4, lett. c o g della direttiva 2014/24, consistente nel valutare l’integrità e l’affidabilità di ciascun concorrente;
  • il potere discrezionale che la direttiva attribuisce alla stazione appaltante verrebbe “paralizzato dalla semplice proposizione (…) di un ricorso diretto contro la risoluzione (…) quand’anche il suo comportamento sia risultato tanto carente da giustificare tale risoluzione”;
  • inoltre l’art. 80 non incoraggia il concorrente ad adottare misure riparatorie come il c.d. self-cleaning.