La Corte di Giustizia UE sulla prevalenza dei requisiti della mandataria

(Corte di Giustizia UE, sez. IV, 28 aprile 2022, in causa C-642/20)

Uno scossone al sistema degli appalti pubblici in Italia, così può essere definita, in estrema sintesi, la recente pronuncia dei giudici del Lussemburgo.

Nel mirino della Corte di Giustizia è finito l’art. 83, co. 9 del d.lgs. n. 50 del 2016, nella parte in cui prescrive che “la mandataria in ogni caso deve possedere i requisiti ed eseguire le prestazioni in misura maggioritaria”, per contrasto con l’art. 63, par. 2, della direttiva 2014/24.

La sentenza non spicca in modo particolare per il grado di dettaglio con cui la fattispecie concreta viene descritta, ma chiaramente stabilisce che la norma prevista dal legislatore interno “fissa una condizione più rigorosa di quella prevista dalla direttiva 2014/24”.

Più in particolare, la sentenza ricostruisce la volontà del legislatore dell’Unione, ricavandola da un confronto con le differenti versioni linguistiche dell’art. 63, paragrafo 2, della direttiva 2014/24, e la identifica con la possibilità di “limitare ciò che può essere imposto a un singolo operatore di un raggruppamento, seguendo un approccio qualitativo e non meramente quantitativo, al fine di incoraggiare la partecipazione di raggruppamenti come le associazioni temporanee di piccole e medie imprese alle gare di appalto pubbliche”.

La norma contenuta nel codice appalti italiano, invece, essendo informata ad un approccio chiaramente ed esclusivamente quantitativo, è risultata contrastare la finalità stessa della previsione contenuta nella direttiva, tanto da far concludere la Corte nel senso di dichiarare che:

L’articolo 63 della direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE, deve essere interpretato nel senso che esso osta ad una normativa nazionale secondo la quale l’impresa mandataria di un raggruppamento di operatori economici partecipante a una procedura di aggiudicazione di un appalto pubblico deve possedere i requisiti previsti nel bando di gara ed eseguire le prestazioni di tale appalto in misura maggioritaria.

Sarà interessante, adesso, vedere come la sentenza verrà recepita ed impatterà sui procedimenti in corso e su quelli futuri.