(CGARS, sez. giur., 15 settembre 2023, n. 569)
La controversia risolta con la sentenza in commento concerne il provvedimento con cui il Comune aveva rigettato un istanza di accertamento di conformità ex art. 36 DPR 380/01 presentata dal ricorrente dopo l’adozione di una ordinanza di demolizione da parte del Comune e lo spirare del termine di 90 giorni per l’adempimento spontaneo.
In primo grado il ricorso era stato dichiarato inammissibile perchè, a seguito dell’acquisizione di diritto dell’immobile al patrimonio indisponibile del Comune, il TAR aveva ritenuto il ricorrente privo di legittimazione attiva.
In appello la sentenza è stata riformata, e la domanda di annullamento accolta, sulla scorta di una lettura non meramente superficiale del dato normativo, bensì rispettosa del sistema giuspubblicistico di produzione degli effetti giuridici ex lege, e dei principi CEDU sul giusto procedimento sanzionatorio.
Anzitutto colpisce la profondità degli argomenti necessari per porre rimedio ad una aporia che in definitiva dipende da un quadro normativo giustamente definito “scomposto” e disarmonico, che spinge gli interpreti a porre la questione in termini di mera preferenza dell’una o dell’altra opzione interpretativa, ma nell’invarianza di un risultato finale che in ogni caso sacrifica una parte degli interessi tutelati dalla norma che è stata ritenuta recessiva.
La sentenza in commento, invece, propone una lettura sistematica della complessa questione connessa al prodursi di effetti amministrativi ex lege, dando atto della necessità di un esercizio dei poteri amministrativi, e quindi dell’adozione di un provvedimento, per ragioni riconducibili alle seguenti esigenze:
- – di coerenza logica delle varie disposizioni normative (perché se è previsto l’accertamento dell’inottemperanza all’ordine di demolizione, e se occorre accertare la precisa estensione dell’area da acquisire, appare inconciliabile l’idea di un trasferimento automatico del diritto di proprietà rispetto al quale debba successivamente accertarsi la reale dimensione quantitativa);
- – di qualificazione giuridica della acquisizione al patrimonio del comune in termini di sanzione (come chiarito da Corte cost. n. 345/1991 e come si ricava dal fatto che tale provvedimento non conduce necessariamente alla demolizione), e della conseguente applicazione dei principi della legge 689/81 in materia di garanzie partecipative e di difesa;
- – di rispetto dei principi CEDU in materia di giusto procedimento sanzionatorio.